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Esercizi di memoria raccoglie i saggi su Gioachino Rossini scritti da Arrigo Quattrocchi, musicologo e critico tra i più brillanti della sua generazione, nell'arco di tutta la sua carriera. La storiografia idealistica, influenzata da Rossini stesso, stabiliva una corrispondenza fra la sua vocazione per il genere buffo e la sua indole faceta e indolente. La moderna riacquisizione del suo teatro drammatico ha portato a un complessivo ripensamento di questa immagine, restituendo una fisionomia artistica ben più complessa, legata a una personalità sfuggente e nevrotica. Progettato da Quattrocchi prima della prematura scomparsa nel 2009, "Esercizi di memoria" propone un excursus dalle origini agli sviluppi di questa "Rossini-renaissance", e grazie alla curatela di Daniela Macchione e Alessandra Quattrocchi comprende anche la collezione delle recensioni rossiniane che l'autore scrisse in vent'anni di collaborazione con "il manifesto", al Rossini Opera Festival e altrove, in Italia e non solo. L'analisi spietata e divertita della tradizione scenica rossiniana si aggiunge così ai saggi - fra gli altri - su "Cenerentola" e "Adina", su Rossini nelle accademie romane o su Rossini alla Scala. Lo studio "Eduardo" e "Cristina" rappresenta invece una fondamentale pietra di paragone della tecnica dell'autoimprestito: la ricorrenza, nell'opera rossiniana, degli stessi spunti musicali e di intere sezioni o numeri chiusi non è solo un fenomeno legato alle necessità del circuito autore-produzione-fruizione, ma una vera e propria tecnica compositiva, peculiare della civiltà musicale del Sei-Settecento. Gioachino Rossini è stato l'autore più caro ad Arrigo Quattrocchi, il quale in "Esercizi di memoria" compone un appassionato ritratto critico che abbraccia strategie compositive, pratica teatrale e poetica musicale di uno dei più grandi operisti della storia della musica.